Giorgio Cordini

Chitarrista e compositore

17 Dicembre 2015

Recensione di Roberto Caselli su Jamonline

Recensione di Roberto Caselli su Jamonline

Piccole Storie (Fingerpicking.net)

Nuovo album con ospiti prestigiosi per il chitarrista che ha accompagnato Fabrizio De André per molti anni durante i suoi live e che qui racconta storie legate alla Resistenza

Giorgio Cordini è soprattutto noto per essere l’ottimo chitarrista che ha accompagnato Fabrizio De André per molti anni durante i suoi concerti dal vivo. A Giorgio quell’esperienza è rimasta ricamata addosso per tanto tempo, al punto di riprendere La buona novella e portarsela in giro con un suo gruppo e di mettere sempre nei suoi lavori qualche pezzo dell’amico scomparso.

Con questo suo ultimo disco, Piccole Storie, prende un’altra direzione. Con il pretesto dei settant’anni dalla fine della Resistenza, decide di raccontare in canzone esperienze di quel periodo tratte dai racconti di prima mano di uomini e donne della sua terra, la sponda bresciana del Lago d’Iseo. Piccole storie, appunto, che diventano enormi per il carattere universale che rivestono quando si parla di libertà e di dignità dell’uomo. Giorgio ha messo la musica e ha affidato i testi alla moglie, Luisa Moleri, che si è scoperta autrice dotata di un certo talento e buona capacità di sintesi. Unica eccezione Angelina, brano scritto dall’amico cantautore Mario Mantovani parecchi anni fa e qui ripreso con affetto insieme a Max Manfredi che regala la sua voce. Al progetto hanno anche collaborato altri amici che hanno alzato la cifra stilistica con il loro intervento: è il caso di Marino Serverini dei Gang che canta in Mordere i sassi, di Claudio Lolli in Cevo 3 Luglio 1944 e Alessandro Sipolo in I silenzi di Monte Sole.

Le storie sono spesso toccanti e anche se, come dice lo stesso Cordini ne Il battello del Lago d’Iseo, “non è ancora giunto il tempo di quando le piccole storie avranno il fiato che basta a cambiare la storia”, certamente contribuiscono a ricordare che la libertà è una cosa seria e che per garantirla alle generazioni successive in molti hanno sacrificato la vita.