Ancora una recensione di “Piccole Storie” curata da Pietro Rubino su “Il Popolo del Blues”
Sulle tracce di Faber
Difficile introdurre in poche righe la figura di Giorgio Cordini: una carriera lunga cinquant’anni costellata di illustri collaborazioni, in primis con Fabrizio De André. Sebbene gli interessi musicali del cantautore bresciano siano molteplici – compresa una passione indomabile per il blues-rock – è proprio alla tradizione del folk italiano che si lega strettamente “Piccole Storie”, lavoro inciso nel 2015. Di De André, Cordini riprende oltre a certe forma musicali una serie di ricorrenze tematiche: l’attenzione per le figure femminili come testimoni “illuminate” del flusso della storia (“Angelina”), gli eventi bellici quali specchio lucido delle contraddizioni e del dolore umano – in uno sforzo indefesso di conservazione della memoria collettiva e dei suoi insegnamenti. Lo accompagnano nella narrazione amici di peso, come Marino Severini dei Gang (“Mordere i Sassi”), il mai dimenticato Claudio Lolli (la splendida “Cevo 3 luglio 1944”): contributi che non si limitano all’elemento prettamente autoriale, bensì arricchiscono il panorama musicale del disco.
Alla fine troviamo persino un delizioso strumentale, “Respiro di Pace”, a chiudere le 9 grandi storie di Giorgio Cordini……