Dall’Eco di Bergamo recensione di Piccole Storie
Ci sono Schilpario e il lago d’Iseo nelle canzoni di Giorgio Cordini
Sono «Piccole storie» quelle che il veneziano Giorgio Cordini canta nel suo ultimo album intitolato proprio così: raccontano però una storia più grande, quella della Seconda guerra mondiale, partendo dai ricordi di chi ha vissuto quei giorni.
Fra le nove canzoni ne spiccano due raccolte in provincia di Bergamo: «Il battello del lago d’Iseo» è dedicata alla strage avvenuta sulla motonave mitragliata da alcuni aerei inglesi nel novembre del 1944; «La notte dei Fondi» rievoca la strage di Schilpario dove, il 28 aprile 1945, un gruppo di fascisti uccise dodici uomini che li avevano raggiunti per suggerire loro di consegnarsi.
«I silenzi di Montesole» parla invece dell’eccidio di Marzabotto, «Angelina» di un omicidio avvenuto in provincia di Brescia, «Cevo 3 luglio 1944» del rogo nazifascista nel paese camuno.
«Queste canzoni – spiega Cordini – sono state scritte insieme a Luisa Moleri dopo un appassionante lavoro di ricerca storica che ci ha portato a incontrare, conoscere e parlare superstiti e testimoni oculari di quelle vicende che fanno parte della storia del nostro Paese».
«Mordere i sassi» è una canzone dedicata alla figura del partigiano, «Sogno di Natale» porta l’ascoltatore nelle trincee della Prima guerra mondiale, «Occhi nocciola» racconta le spiagge africane da cui partono i disperati di oggi. Chiude l’album la strumentale «Respiro di pace».
Il disco «Piccole storie» è il primo lavoro in cui l’ex chitarrista di Fabrizio De Andrè si mette dietro al microfono: «Ho lavorato con altri grandi cantanti, come Roberto Vecchioni e Massimo Ranieri, e da ciascuno di loro ho imparato qualcosa. Ho pensato che, vista la mia età, fosse giunto il momento di mettere a frutto questa lunga esperienza».
Arricchiscono l’album le collaborazioni con musicisti come Ellade Bandini e Mario Arcari e con i cantanti ospiti Alessandro Sipolo, Max Manfredi, Marino Severini e Claudio Lolli.
Giuseppe Arrighetti